I nuovi italiani e le loro imprese extraordinarie

Arrivano in Italia senza nulla da perdere. Dietro lasciano il mare. In tasca hanno il senso del rischio e la voglia di farcela. Rischiano il tutto e per tutto pur di affermarsi. E, qualche volta, ce la fanno. Dimenticate i lavavetri e i barconi pieni di clandestini. Sono extracomunitari sì, ma di mestiere fanno gli imprenditori. E sono illuminati. Vediamo qualche storia d’eccellenza.
Abitava nelle favelas del Brasile. Viveva per la strada, ora è imprenditrice. E’ arrivata a Torino nel 2004, dopo una parentesi in Germania. Oggi ha 5 figli e fa la cake designer. Ha fondato nel 2009 la Liliam Buffet, società specializzata nella produzione di torte artigianali. Ha vinto il premio MoneyGram per l’imprenditoria giovanile. «La cosa che più mi emoziona è che 19 anni fa ero sulla strada e non avevo da mangiare. Oggi sono in Italia e vinco un premio perché “vendo” cibo». Lilian è una delle principali cake designer del Piemonte, ha appena ricevuto un riconoscimento dal sindaco di Torino e tra i suoi clienti annovera calciatori e politici. «Da giugno 2013 ho aperto un negozio di torte, fatturo circa 5mila euro al mese, do lavoro a due italiani, un uomo di 60 anni e una ragazza di 23, e presto offrirò uno stage a uno studente di 15 anni. Il mio segreto? Sono tenace. E ho una regola: prima rendo felici i miei clienti, poi penso al guadagno» dice Liliam.
(di Eleonora Chioda da Il Sole 24 Ore – http://24o.it/lZpfp)